giovedì 29 dicembre 2011

Effetto serra, basta con le bugie


di Mark Hertsgaard

La destra americana sta lanciando una grande campagna negazionista sul riscaldamento globale prodotto dall'inquinamento. Ma qui non siamo nelle opinioni, siamo nella scienza. E questi si comportano oggi come fece la Chiesa con Galileo.

Il Partito Repubblicano americano impiegherà lo stesso tempo che ha impiegato la Chiesa Cattolica Romana ad accettare le moderne scoperte scientifiche? La Chiesa ha atteso 359 anni prima di ammettere che Galileo era nel giusto: la terra si muove attorno al sole. Ed è solo nel 1992 che il Vaticano ha revocato ufficialmente la sua condanna nei confronti di colui che Albert Einstein definì padre della scienza moderna.
Oggi persino i bambini sanno che la terra gira attorno al sole, ma la Chiesa bollò questa teoria come eretica nel XVII secolo. Galileo si rifiutò di abbandonare le sue convinzioni e l'Inquisizione lo processò nel 1633. Costretto a ritrattare di fronte alla pena di morte, egli venne comunque condannato a passare gli ultimi otto anni della sua vita agli arresti domiciliari.

La nuova maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti è ora pronta a sferrare un attacco contro i discendenti scientifici di Galileo. Rifiutare la scienza climatica ufficiale è stata un'occupazione comune per i candidati repubblicani durante le elezioni del Congresso del 2010: nessuno di loro sembrava accettare la responsabilità umana all'interno del pericoloso cambiamento climatico causato dai gas serra. I repubblicani hanno addirittura suggerito l'idea di mettere in discussione la scienza ufficiale durante le sedute congressuali di quest'anno (2011).

Dopo la riluttante ritrattazione, la leggenda vuole che Galileo abbia borbottato "Eppur si muove". In altre parole, la censura e la repressione non potevano certo cambiare l'evento fisico: la terra si muove attorno al sole - che la Chiesa concordi o meno.
La situazione attuale sembra essere simile: la scienza moderna ha dimostrato in modo definitivo che l'uomo sta surriscaldando il pianeta, che i repubblicani vogliano crederlo oppure no. Qualunque organizzazione scientifica di rilievo nel mondo (incluse l'americana National Academy of Sciences e i suoi omologhi in altri 18 paesi industrializzati) ha affermato che il cambiamento climatico prodotto dall'uomo è reale ed estremamente rischioso.
Ciò non è certo desumibile dai discorsi ufficiali, né dalle inchieste promosse da Washington. Nei 18 mesi passati i media hanno considerato i negazionisti del clima come semplici sostenitori di un'opinione differente all'interno di una questione politica molto dibattuta. Sostenitori di un'opinione che, dunque, potrebbe anche essere giusta.
Tutto questo non è che un fallimento giornalistico vergognoso, radicato nell'ignoranza scientifica e nella credulità politica. Il cambiamento climatico non si muove di certo nel territorio delle opinioni - non è una questione simile al problema del debito pubblico o alla riforma dell'immigrazione. Stiamo parlando di una realtà fisica dimostrabile, supportata dalla vasta maggioranza del mondo scientifico.
I negazionisti del clima hanno tenuto in ostaggio la politica ambientale americana (e del mondo) per vent'anni. Bloccando le riduzioni di emissioni a Washington, essi hanno fornito alla Cina e agli altri produttori di gas serra la scusa perfetta per non intervenire. Di conseguenza, hanno condannato i giovani della Generation Hot - i due miliardi di ragazzi nati in tutto il mondo da quando lo scienziato Nasa James Hansen nel 1988 ha messo in guardia sull'inizio del riscaldamento globale - a convivere con il clima più rovente della storia della civiltà.

Non ha senso tentare di modificare la mente dei negazionisti climatici: essi non riconosceranno la responsabilità umana in questo processo più di quanto il Vaticano del XVII secolo abbia ammesso che la Bibbia poteva non essere letteralmente vera. Il resto di noi, comunque, può cambiare il modo di rapportarsi a queste persone. I media e la classe politica di Washington avrebbero dovuto smettere di prenderli seriamente molto tempo fa. I negazionisti, infatti, dovrebbero essere chiamati a rispondere dei danni terribili che hanno contribuito a innescare. Dovremmo impedire loro di sabotare ulteriormente la nostra risposta collettiva alla crisi climatica. A differenza del Vaticano, non possiamo permetterci di attendere 359 anni per credere alla scienza moderna.

Il commento di un geologo:
"Mi dispiace, ma non concordo. La mia opinione è che, mentre è un dato di fatto il riscaldamento degli oceani e lo scioglimento dei ghiacci - peraltro confermato solo nell'emisfero boreale - non vi è ancora una prova della responsabilità dell'uomo nel provocare questo fenomeno. Io ragiono da geologo: se è successo nel passato, succederà ancora. Se nel passato della vita della Terra ci sono stati periodi molto più caldi del momento che stiamo vivendo, quando non esistevano le industrie e non si bruciavano le risorse energetiche fossili, è possibile che questi periodi climatici, definibili interglaciali caldi, possano ritornare a manifestarsi. Le cause è molto probabile risiedano nei moti millenari della Terra (precessione lunisolare, eccentricità dell'orbita, inclinazione dell'asse di rotazione). Questo non giustifica l'inquinamento da gas (non solo serra) e lo sfruttamento delle risorse: ma le cause del riscaldamento non risiedono solo nella percentuale di CO2 rapidamente aumentata".

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