Allianz Italia ha sviluppato un vero e proprio network a sostegno dei disabili e di quella che nel mondo del lavoro viene comunemente indicata come diversità. La compagnia guidata dall’amministratore delegato George Sartorel è stata premiata dalla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità “per aver sviluppato iniziative virtuose di integrazione al lavoro e per i risultati conseguiti nelle politiche di inserimento dei disabili in azienda”. Il riconoscimento viene assegnato per “la sensibilità e il contributo che Allianz ha offerto nella realizzazione di percorsi di integrazione al lavoro di persone svantaggiate, in particolare di persone con disabilità, adottando azioni concrete in tema di ausili e di abbattimento delle barriere architettoniche”.
Il riconoscimento è stato consegnato ieri sera a Roma nell’ambito del Convegno sullo svantaggio nel mercato del lavoro nella sede della Sala delle Colonne di Palazzo Marino alla Camera dei Deputati, con l’autorevole intervento dei Ministri del Lavoro degli ultimi quindici anni, da Tiziano Treu a Cesare Damiano. Ha ritirato il premio Letizia Barbi, responsabile sviluppo e gestione risorse umane di Allianz Italia. Nel suo intervento, Letizia Barbi ha spiegato come nell’ambito del progetto Diversity@Allianz – che comprende varie iniziative per contrastare ogni forma di discriminazione (di razza, sesso, orientamento sessuale, età) – numerose sono state le attività sviluppate a sostegno dei disabili. Specifiche politiche di assunzione e giornate di orientamento per l’inserimento di persone con handicap in azienda: le sedi di lavoro di Allianz Italia non hanno vincoli di accesso perché sono state abbattute le barriere architettoniche che possono impedire a persone svantaggiate l’accesso al posto di lavoro. Inoltre, i disabili vengono inseriti alla pari degli altri dipendenti, seguendo gli stessi percorsi di carriera. “Una persona su tre è disabile o vicina a qualcuno che lo è – ha ricordato Barbi –. Questo significa che le disabilità coinvolgono, direttamente o indirettamente, il 33% della popolazione mondiale. Un dato che è destinato a crescere con l’invecchiamento della popolazione e i trend demografici in atto. Allianz è da sempre impegnata nel promuovere il concetto di eguali opportunità e si fa promotore di diverse iniziative a sostegno delle persone con disabilità o altri soggetti svantaggiati. In Italia, tra i dipendenti del gruppo vi sono circa 200 persone disabili con percorsi professionali alla pari e che lavorano in diverse aree dell’azienda (polizze vita, sottoscrizione di rischi, sinistri, informatica, uffici legali, call center, eccetera). Il network sviluppato da Allianz Italia a sostegno dei disabili vede l’apporto di associazioni no profit, fondazioni e università. Nel 2011 si sono svolti specifici incontri dedicati al tema delle disabilità. Nell’incontro svoltosi a Milano hanno partecipato esponenti della Fondazione Adecco e Alessio Tavecchio, un giovane imprenditore disabile che, dopo un incidente automobilistico, ha fondato una propria Fondazione onlus che presiede alla progettazione, costruzione e gestione dell' Open Village di Monza, un centro polifunzionale integrato per la riabilitazione, la formazione e lo sport per persone con disabilità, ma aperto a tutti. A Trieste, partner dell’iniziativa organizzata da Allianz è stata l’Università degli Studi con il professor Paolo Alessi, delegato alla Disabilità e presidente del centro Unesco giuliano.
Io so i nome dei responsabili, e so i fatti di cui si sono macchiati. Ma non ho le prove. Però la ricostruzione della verità non è poi così difficile. E a chi compete fare questi nomi e raccontare questi fatti? A chi ha il coraggio, non è compromesso col potere e non ha niente da perdere. Perchè, come diceva Sant'Agostino: "la speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno e il coraggio; lo sdegno per le cose come sono, e il coraggio per cambiarle".
venerdì 23 marzo 2012
Mediazione obbligatoria: ora anche in caso di incidente
Lite con l'assicurazione?
Prima del giudice si passa dall' arbitro.
Come funziona
Prima funzionava così:
facevi un incidente, chiedevi di essere risarcito alla tua compagnia e se la somma non ti sembrava congrua al danno subito ti rivolgevi al giudice. Al Giudice di Pace per danni (materiali e fisici) non superiori ai 20.000 euro, oppure al Tribunale per somme superiori. Da oggi non è più così, perché dal 20 marzo 2012 è scattato l'obbligo della mediazione anche per le controversie che riguardano gli incidenti stradali. Il primo passo che deve fare un cittadino che vuole aprire un contenzioso con una compagnia assicurativa è dunque quello di rivolgersi obbligatoriamente ad un organismo di mediazione, che assisterà le parti a trovare un accordo amichevole e/o formulerà loro una proposta per chiudere la questione. Solo dopo e se questo tentativo non va in porto, ci si potrà rivolgere alla giustizia ordinaria. Ma come funziona esattamente la mediazione
civile?
IL MEDIATORE E L'ORGANISMO DI MEDIAZIONE
Le controversie di talune materie – ad oggi vi rientrano anche liti condominiali, successioni ereditarie, responsabilità medica, locazioni, diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, etc. – prima di approdare in tribunale devono obbligatoriamente passare per un organismo di conciliazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia. E' un ente privato o pubblico (rientrano nel secondo caso ad esempio le Camere di Commercio) al quale va presentata una domanda che contiene chi sono le parti, l’oggetto della pretesa e le ragioni per le quali si chiede giustizia. La scelta dell'organismo è libera (ad oggi sono circa 800, l'elenco a questo link). Una volta accolta la domanda, la controversia viene affidata ad un mediatore, un "arbitro" imparziale che lavora per uno o più organismi di mediazione, a cui sono richiesti pochi requisiti per esercitare tale attività: avere frequentato un corso di formazione ed essere iscritto ad uno fra alcuni ordini professionali stabiliti dal Ministero della Giustizia. Il mediatore non è e non può essere né un giudice né un avvocato.
COME SI SVOLGE LA MEDIAZIONE
Quale è l'obiettivo della mediazione? Mettere d'accordo le parti. Come? Semplicemente invitandole a incontrarsi entro 15 giorni dalla presentazione della domanda, una o più volte, insieme o separatamente, al fine di trovare spontaneamente un punto d'incontro. Oppure, se questo non si trova e le parti sono tutte d'accordo, al mediatore viene chiesto di redigere una proposta di conciliazione, che comunque non è vincolante. Le strade che può prendere la procedura a questo punto sono due: se i litiganti finalmente si mettono d'accordo, si redige un verbale di che viene "omologato" dal giudice e che corrisponde ad una sua decisione, quindi deve essere rispettata; se i litiganti non si mettono d'accordo la controversia passa al Tribunale, ma con una conseguenza importante: se la sentenza corrisponde alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che l'ha rifiutata. Si passa al giudice anche nel caso la controparte chiamata in causa non si sia presentata alla convocazione del mediatore. La procedura di mediazione può durare al massimo 4 mesi.
QUANTO COSTA?
Ricorrere alla mediazione obbligatoria, che abbia torto o ragione, per l'automobilista avrà un costo definito "indennità di mediazione". Le parti innanzitutto devono anticipare le spese di avvio del procedimento, pari a 40 euro e pagare le spese di mediazione, che per gli organismi di mediazione pubblici sono stabilite da una tabella del Ministero. Questa prevede un esborso via via crescente per ciascuna parte che va da 65 euro per le controversie di valore fino a 1.000 euro, a 130 euro da 1.001 a 5.000 euro e arriva progressivamente fino a 9.200 euro per un valore superiore a 5 milioni di euro. Nel caso però vengano presentate più domande, ad esempio da entrambe le parti in causa, la mediazione si svolgerà davanti all’organismo presso cui è stata presentata e comunicata alla controparte la prima domanda. La mediazione è invece totalmente gratuita per coloro che hanno diritto al gratuito patrocinio.
Di seguito la tabella relativa al rapporto Valore della lite - Spesa per ciascuna parte:
Fino a € 1.000: € 65;
da €1.001 a € 5.000: €130;
da € 5.001 a € 10.000: € 240;
da € 10.001 a € 25.000: € 360;
da € 25.001 a € 50.000: € 600;
da € 50.001 a € 250.000: € 1.000;
da € 250.001 a € 500.000: € 2.000;
da € 500.001 a € 2.500.000: € 3.800;
da € 2.500.001 a € 5.000.000: € 5.200;
oltre € 5.000.000: € 9.200.
Autore: Daniele Pizzo
Data: 20 marzo 2012
www.omniauto.it/magazine/19178/mediazione-civile-conciliazione-obbligatoria-incidente-stradale-rc-auto-procedura
Prima del giudice si passa dall' arbitro.
Come funziona
Prima funzionava così:
facevi un incidente, chiedevi di essere risarcito alla tua compagnia e se la somma non ti sembrava congrua al danno subito ti rivolgevi al giudice. Al Giudice di Pace per danni (materiali e fisici) non superiori ai 20.000 euro, oppure al Tribunale per somme superiori. Da oggi non è più così, perché dal 20 marzo 2012 è scattato l'obbligo della mediazione anche per le controversie che riguardano gli incidenti stradali. Il primo passo che deve fare un cittadino che vuole aprire un contenzioso con una compagnia assicurativa è dunque quello di rivolgersi obbligatoriamente ad un organismo di mediazione, che assisterà le parti a trovare un accordo amichevole e/o formulerà loro una proposta per chiudere la questione. Solo dopo e se questo tentativo non va in porto, ci si potrà rivolgere alla giustizia ordinaria. Ma come funziona esattamente la mediazione
civile?
IL MEDIATORE E L'ORGANISMO DI MEDIAZIONE
Le controversie di talune materie – ad oggi vi rientrano anche liti condominiali, successioni ereditarie, responsabilità medica, locazioni, diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, etc. – prima di approdare in tribunale devono obbligatoriamente passare per un organismo di conciliazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia. E' un ente privato o pubblico (rientrano nel secondo caso ad esempio le Camere di Commercio) al quale va presentata una domanda che contiene chi sono le parti, l’oggetto della pretesa e le ragioni per le quali si chiede giustizia. La scelta dell'organismo è libera (ad oggi sono circa 800, l'elenco a questo link). Una volta accolta la domanda, la controversia viene affidata ad un mediatore, un "arbitro" imparziale che lavora per uno o più organismi di mediazione, a cui sono richiesti pochi requisiti per esercitare tale attività: avere frequentato un corso di formazione ed essere iscritto ad uno fra alcuni ordini professionali stabiliti dal Ministero della Giustizia. Il mediatore non è e non può essere né un giudice né un avvocato.
COME SI SVOLGE LA MEDIAZIONE
Quale è l'obiettivo della mediazione? Mettere d'accordo le parti. Come? Semplicemente invitandole a incontrarsi entro 15 giorni dalla presentazione della domanda, una o più volte, insieme o separatamente, al fine di trovare spontaneamente un punto d'incontro. Oppure, se questo non si trova e le parti sono tutte d'accordo, al mediatore viene chiesto di redigere una proposta di conciliazione, che comunque non è vincolante. Le strade che può prendere la procedura a questo punto sono due: se i litiganti finalmente si mettono d'accordo, si redige un verbale di che viene "omologato" dal giudice e che corrisponde ad una sua decisione, quindi deve essere rispettata; se i litiganti non si mettono d'accordo la controversia passa al Tribunale, ma con una conseguenza importante: se la sentenza corrisponde alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che l'ha rifiutata. Si passa al giudice anche nel caso la controparte chiamata in causa non si sia presentata alla convocazione del mediatore. La procedura di mediazione può durare al massimo 4 mesi.
QUANTO COSTA?
Ricorrere alla mediazione obbligatoria, che abbia torto o ragione, per l'automobilista avrà un costo definito "indennità di mediazione". Le parti innanzitutto devono anticipare le spese di avvio del procedimento, pari a 40 euro e pagare le spese di mediazione, che per gli organismi di mediazione pubblici sono stabilite da una tabella del Ministero. Questa prevede un esborso via via crescente per ciascuna parte che va da 65 euro per le controversie di valore fino a 1.000 euro, a 130 euro da 1.001 a 5.000 euro e arriva progressivamente fino a 9.200 euro per un valore superiore a 5 milioni di euro. Nel caso però vengano presentate più domande, ad esempio da entrambe le parti in causa, la mediazione si svolgerà davanti all’organismo presso cui è stata presentata e comunicata alla controparte la prima domanda. La mediazione è invece totalmente gratuita per coloro che hanno diritto al gratuito patrocinio.
Di seguito la tabella relativa al rapporto Valore della lite - Spesa per ciascuna parte:
Fino a € 1.000: € 65;
da €1.001 a € 5.000: €130;
da € 5.001 a € 10.000: € 240;
da € 10.001 a € 25.000: € 360;
da € 25.001 a € 50.000: € 600;
da € 50.001 a € 250.000: € 1.000;
da € 250.001 a € 500.000: € 2.000;
da € 500.001 a € 2.500.000: € 3.800;
da € 2.500.001 a € 5.000.000: € 5.200;
oltre € 5.000.000: € 9.200.
Autore: Daniele Pizzo
Data: 20 marzo 2012
www.omniauto.it/magazine/19178/mediazione-civile-conciliazione-obbligatoria-incidente-stradale-rc-auto-procedura
mercoledì 7 marzo 2012
Coraggio, studenti del Duemila, bisogna stare dalla parte giusta, non da quella sbagliata.
Eugenio Scalfari sconvolto dai "giovani che odiano la velocità"
Una strana gioventù che odia la velocità
di EUGENIO SCALFARI
Ieri è stato il sabato dei No-Tav in Valle e fuori Valle, a Roma e a Milano, a Mantova, ad Imperia, a Pisa, ad Alessandria, a Pesaro, ad Avellino e in molti altri luoghi urbani e universitari. Gli studenti sono infatti molto impegnati e la Tav - cioè l'Alta Velocità - è diventata l'obiettivo su cui puntare i fucili della polemica, la sfida alla politica e al governo, alle banche e al capitale, all'Europa dei tecnocrati e ai "media" servi dei padroni. Però i cortei di ieri erano colorati e anche festosi. Qua e là qualche incidente e qualche occupazione stradale ma per fortuna nulla di grave. Resta pur sempre il problema di come sbloccare la situazione nella Valle. L'idea d'una moratoria (Di Pietro) è bizzarra: i lavori sono in ritardo di sei anni e tutte le indagini geologiche, economiche, ambientali, impiantistiche che dovevano esser fatte sono state fatte; le modifiche al tracciato per venire incontro ad alcune richieste dei sindaci e delle popolazioni che rappresentano, sono state effettuate. L'idea avanzata da Adriano Sofri d'una consultazione para- referendaria solleverebbe una quantità di questioni molto più spinose di quelle che in teoria dovrebbe risolvere.
Anzitutto: chi dovrebbe votare in quella consultazione? I residenti nella Valle o anche le popolazioni servite dalla linea ferroviaria direttamente e indirettamente? E quali sono quelle popolazioni? Torino? Alessandria? Genova? Modena? Il Nordest? O addirittura tutta l'Italia se si sta discutendo d'un interesse generale che confligge con alcuni interessi particolari? Per questo c'è un Parlamento e un governo. Il referendum non è previsto né prevedibile, specie quando c'è di mezzo una direttiva europea ed un accordo internazionale tra Italia e Francia.
Infine, una consultazione para-referendiaria creerebbe un precedente che sarebbe certamente invocato per ogni opera pubblica. Capisco le buone intenzioni di Sofri, ma in questo modo si sfascerebbe definitivamente l'amministrazione di un Paese che è già molto sfasciata. Mi stupisce in particolare la posizione degli studenti, ostile all'Alta Velocità. I treni stanno accrescendo le loro "performance" in tutto il mondo. Sono palesemente in gara con i trasporti aerei. Le linee "dorsali" consentono la costruzione di nuove reti che sviluppino i trasporti locali e "pendolari". Cinquant'anni fa un meccanismo analogo e un'analoga rete furono creati per i trasporti su gomma.
Ricordo che la sinistra italiana pose il problema dell'altissimo livello di inquinamento creato dal trasporto su gomma. Il problema fu discusso fin dagli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo; lo sostenevano uomini come Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti, La Malfa, Natoli, ma furono sconfitti: l'alleanza tra l'Eni e la Fiat puntava sul trasporto su gomma e fu quella la scelta. Ma oggi la tecnologia consente di riproporre il treno e gli ecologisti dovrebbero essere in festa ai cortei favorevoli all'Alta Velocità. E i giovani insieme a loro. Perché sono contrari? Ho letto che tra i più contrari ci sono gli studenti dell'Università della Calabria. Sono di origini calabresi e conosco bene quei territori. Le amministrazioni locali non avevano mai raggiunto un livello di degrado organizzativo e morale come adesso. I giovani dell'Università della Calabria ne avrebbero di problemi da affrontare. Invece si mobilitano contro l'Alta Velocità. Ma che senso ha?
Lo "sfasciume pendulo" calabrese segnalato da Giustino Fortunato 150 anni fa continua a far precipitare le montagne fangose nei torrenti e nel mare sottostante. Cristo si era fermato a Eboli, ma nel frattempo la 'Ndrangheta ha fatto man bassa su tutti i territori di quelle zone. Si teme che le organizzazioni mafiose si aggiudichino le commesse per la costruzione delle reti Tav. Questo sì, è un problema assai grave che va affrontato; non per impedire le opere ma per farle con tutti i crismi di legalità. Se il movimento e i sindaci della Valle si mobilitassero per
garantire questi obiettivi; se gli studenti, i giovani, i lavoratori, lottassero per consimili risultati in tutto il Paese: questa sì, sarebbe una battaglia che potrebbe rappresentare un salto in avanti di tutta la società italiana e l'inno per quei cortei è già bello e pronto: "When the Saints / go marching in / I want to be in that number". Coraggio, studenti del Duemila. I vostri padri e i vostri nonni avrebbero voluto qualche cosa di simile, ma rimasero a mezza strada e le loro speranze furono riassorbite dagli interessi delle "lobby".
Oggi si può tentare una spallata a quegli interessi, ma bisogna stare dalla parte giusta, non da quella sbagliata.
Una strana gioventù che odia la velocità
di EUGENIO SCALFARI
Ieri è stato il sabato dei No-Tav in Valle e fuori Valle, a Roma e a Milano, a Mantova, ad Imperia, a Pisa, ad Alessandria, a Pesaro, ad Avellino e in molti altri luoghi urbani e universitari. Gli studenti sono infatti molto impegnati e la Tav - cioè l'Alta Velocità - è diventata l'obiettivo su cui puntare i fucili della polemica, la sfida alla politica e al governo, alle banche e al capitale, all'Europa dei tecnocrati e ai "media" servi dei padroni. Però i cortei di ieri erano colorati e anche festosi. Qua e là qualche incidente e qualche occupazione stradale ma per fortuna nulla di grave. Resta pur sempre il problema di come sbloccare la situazione nella Valle. L'idea d'una moratoria (Di Pietro) è bizzarra: i lavori sono in ritardo di sei anni e tutte le indagini geologiche, economiche, ambientali, impiantistiche che dovevano esser fatte sono state fatte; le modifiche al tracciato per venire incontro ad alcune richieste dei sindaci e delle popolazioni che rappresentano, sono state effettuate. L'idea avanzata da Adriano Sofri d'una consultazione para- referendaria solleverebbe una quantità di questioni molto più spinose di quelle che in teoria dovrebbe risolvere.
Anzitutto: chi dovrebbe votare in quella consultazione? I residenti nella Valle o anche le popolazioni servite dalla linea ferroviaria direttamente e indirettamente? E quali sono quelle popolazioni? Torino? Alessandria? Genova? Modena? Il Nordest? O addirittura tutta l'Italia se si sta discutendo d'un interesse generale che confligge con alcuni interessi particolari? Per questo c'è un Parlamento e un governo. Il referendum non è previsto né prevedibile, specie quando c'è di mezzo una direttiva europea ed un accordo internazionale tra Italia e Francia.
Infine, una consultazione para-referendiaria creerebbe un precedente che sarebbe certamente invocato per ogni opera pubblica. Capisco le buone intenzioni di Sofri, ma in questo modo si sfascerebbe definitivamente l'amministrazione di un Paese che è già molto sfasciata. Mi stupisce in particolare la posizione degli studenti, ostile all'Alta Velocità. I treni stanno accrescendo le loro "performance" in tutto il mondo. Sono palesemente in gara con i trasporti aerei. Le linee "dorsali" consentono la costruzione di nuove reti che sviluppino i trasporti locali e "pendolari". Cinquant'anni fa un meccanismo analogo e un'analoga rete furono creati per i trasporti su gomma.
Ricordo che la sinistra italiana pose il problema dell'altissimo livello di inquinamento creato dal trasporto su gomma. Il problema fu discusso fin dagli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo; lo sostenevano uomini come Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti, La Malfa, Natoli, ma furono sconfitti: l'alleanza tra l'Eni e la Fiat puntava sul trasporto su gomma e fu quella la scelta. Ma oggi la tecnologia consente di riproporre il treno e gli ecologisti dovrebbero essere in festa ai cortei favorevoli all'Alta Velocità. E i giovani insieme a loro. Perché sono contrari? Ho letto che tra i più contrari ci sono gli studenti dell'Università della Calabria. Sono di origini calabresi e conosco bene quei territori. Le amministrazioni locali non avevano mai raggiunto un livello di degrado organizzativo e morale come adesso. I giovani dell'Università della Calabria ne avrebbero di problemi da affrontare. Invece si mobilitano contro l'Alta Velocità. Ma che senso ha?
Lo "sfasciume pendulo" calabrese segnalato da Giustino Fortunato 150 anni fa continua a far precipitare le montagne fangose nei torrenti e nel mare sottostante. Cristo si era fermato a Eboli, ma nel frattempo la 'Ndrangheta ha fatto man bassa su tutti i territori di quelle zone. Si teme che le organizzazioni mafiose si aggiudichino le commesse per la costruzione delle reti Tav. Questo sì, è un problema assai grave che va affrontato; non per impedire le opere ma per farle con tutti i crismi di legalità. Se il movimento e i sindaci della Valle si mobilitassero per
garantire questi obiettivi; se gli studenti, i giovani, i lavoratori, lottassero per consimili risultati in tutto il Paese: questa sì, sarebbe una battaglia che potrebbe rappresentare un salto in avanti di tutta la società italiana e l'inno per quei cortei è già bello e pronto: "When the Saints / go marching in / I want to be in that number". Coraggio, studenti del Duemila. I vostri padri e i vostri nonni avrebbero voluto qualche cosa di simile, ma rimasero a mezza strada e le loro speranze furono riassorbite dagli interessi delle "lobby".
Oggi si può tentare una spallata a quegli interessi, ma bisogna stare dalla parte giusta, non da quella sbagliata.
sabato 3 marzo 2012
Altre 10 domande a quel geniaccio di Berlusconi
(in memoria di Giuseppe D'Avanzo morto il 30-07-2011)
Leggi i 2 articoli linkati qui sotto e capisci come quel furbacchione di Berlusconi vorrebbe continuare a prenderci per il culo.
Il PDL cade in picchiata nei sondaggi e lui propone una larga intesa PDL-PD-Terzo Polo.
Adesso, anche facendogli credere che NON abbiamo capito il suo diabolico piano e illudendoLO che siamo tutti coglioni, mi verrebbe da fargli alcune domande alla Travaglio (o meglio alla D'Avanzo- buonanima):
1 - mio caro genio, con questo suo progetto di larga intesa, c'é qualcuno che alle elezioni verrebbe sconfitto o vincerebbero tutti?
2 - se non perde nessuno e vincono tutti, che cazzo le facciamo a fare le elezioni, mio caro geniaccio? Lei lo sa quanto costa una consultazione elettorale, o non gliel'hanno detto? E chi farebbe l'opposizione? Lei sa qual é la funzione della opposizione in una democrazia parlamentare? Sí, come la nostra!!!
3 - quale potrebbe essere il programma elettorale di una simile coalizione, se giá in un partito solo si litiga tutti i giorni? E, per favore, ci dica, chi sará il Premier fra tutti, non mi dica che sará ancora lei?
4 - perché adesso si vorrebbe alleare con quelli con cui litigava fino a ieri? Abbiamo capito bene, o quelli con cui vorrebbe allearsi sono forse quelli del PD che voleva mandarla in galera, delle Toghe Rosse, del Popolo Viola, dei Giustizialisti alla Di Pietro che vi piaceva offendere sul piano della grammatica perché non avevate argomenti per controbattere alle sue veritá?
5 - Negli anni l'hanno abbandonata, nell'ordine, Bossi, Buttiglione, Casini, Fini, Pisanu, di nuovo Bossi. L'hanno combattuta Confindustria, Sindacati, Opposizione di Sinistra, Opposizione di Centro, Opposizione di Destra. Quando il suo Governo é caduto (il 12 novembre 2011) é stato il giorno di festeggiamenti nazionali piú grandi dopo la liberazione dal nazi-fascismo in quel famoso 25 aprile 1945. Non crede di aver rovinato il nostro Paese, fatto delle figure di merda micidiali nel mondo, e di dover avere un po' di pudore e di ritirarsi a vita privata e non rompere piú le scatole agli italiani???
6 - lei sa che gli italiani sono a conoscenza che nel 2006, ci fu da parte sua e del suo governo uscente il tentativo di truccare le elezioni come in un colpo di Stato, facendo esercitare pressioni sui Prefetti di tutta Italia appena nominati (vicino alla sua area politica) da parte dell'allora ministro dell'Interno Scajola (sí, proprio quello che anni dopo avrebbe ricevuto in regalo una casa a sua insaputa)?
7 - secondo lei, la gente potrebbe piú votarla dopo che il mondo ha visto le foto con le corna, le offese fasciste a Schultz al parlamento europeo (con Fini che non sapeva dove nascondersi), gli ordini alle forze dell'ordine di picchiare la gente a Genova nel 2001 (quelle stesse forze dell'ordine che dopo qualche anno si sono stancate anche loro di lei e hanno scioperato fin sotto casa sua ad Arcore, presi in giro perché usati per fare da scorta a quattro puttanelle per le sue "cene eleganti"), dopo gli scandali con le minorenni Noemy e Ruby e con la escort barese Patrizia D'Addario, e con tutte le Olgettine fotografate con lei in Sardegna e trasportate sui voli di Stato con i soldi degli italiani?
8 - ci vuole dire che dovremmo sorbirci un'altra volta il contratto con gli italiani firmato da Vespa e la promessa dell'abolizione dell'ICI la settimana prima delle elezioni che poi ha ridotto sul lastrico i Comuni?
9 - lei é una persona che vive fuori dal tempo, o pensa davvero che gli italiani si bevono tutto quello che dice?
10 - in una parola, Cavaliere dei miei stivali, ma lei pensa che io sia un coglione???
espresso.repubblica.it/dettaglio/il-pdl-e-al-21-per-cento/2175704/24 - www.lettera43.it/politica/42003/cav-al-governo-con-pd-e-terzo-polo-possibile.htm
Leggi i 2 articoli linkati qui sotto e capisci come quel furbacchione di Berlusconi vorrebbe continuare a prenderci per il culo.
Il PDL cade in picchiata nei sondaggi e lui propone una larga intesa PDL-PD-Terzo Polo.
Adesso, anche facendogli credere che NON abbiamo capito il suo diabolico piano e illudendoLO che siamo tutti coglioni, mi verrebbe da fargli alcune domande alla Travaglio (o meglio alla D'Avanzo- buonanima):
1 - mio caro genio, con questo suo progetto di larga intesa, c'é qualcuno che alle elezioni verrebbe sconfitto o vincerebbero tutti?
2 - se non perde nessuno e vincono tutti, che cazzo le facciamo a fare le elezioni, mio caro geniaccio? Lei lo sa quanto costa una consultazione elettorale, o non gliel'hanno detto? E chi farebbe l'opposizione? Lei sa qual é la funzione della opposizione in una democrazia parlamentare? Sí, come la nostra!!!
3 - quale potrebbe essere il programma elettorale di una simile coalizione, se giá in un partito solo si litiga tutti i giorni? E, per favore, ci dica, chi sará il Premier fra tutti, non mi dica che sará ancora lei?
4 - perché adesso si vorrebbe alleare con quelli con cui litigava fino a ieri? Abbiamo capito bene, o quelli con cui vorrebbe allearsi sono forse quelli del PD che voleva mandarla in galera, delle Toghe Rosse, del Popolo Viola, dei Giustizialisti alla Di Pietro che vi piaceva offendere sul piano della grammatica perché non avevate argomenti per controbattere alle sue veritá?
5 - Negli anni l'hanno abbandonata, nell'ordine, Bossi, Buttiglione, Casini, Fini, Pisanu, di nuovo Bossi. L'hanno combattuta Confindustria, Sindacati, Opposizione di Sinistra, Opposizione di Centro, Opposizione di Destra. Quando il suo Governo é caduto (il 12 novembre 2011) é stato il giorno di festeggiamenti nazionali piú grandi dopo la liberazione dal nazi-fascismo in quel famoso 25 aprile 1945. Non crede di aver rovinato il nostro Paese, fatto delle figure di merda micidiali nel mondo, e di dover avere un po' di pudore e di ritirarsi a vita privata e non rompere piú le scatole agli italiani???
6 - lei sa che gli italiani sono a conoscenza che nel 2006, ci fu da parte sua e del suo governo uscente il tentativo di truccare le elezioni come in un colpo di Stato, facendo esercitare pressioni sui Prefetti di tutta Italia appena nominati (vicino alla sua area politica) da parte dell'allora ministro dell'Interno Scajola (sí, proprio quello che anni dopo avrebbe ricevuto in regalo una casa a sua insaputa)?
7 - secondo lei, la gente potrebbe piú votarla dopo che il mondo ha visto le foto con le corna, le offese fasciste a Schultz al parlamento europeo (con Fini che non sapeva dove nascondersi), gli ordini alle forze dell'ordine di picchiare la gente a Genova nel 2001 (quelle stesse forze dell'ordine che dopo qualche anno si sono stancate anche loro di lei e hanno scioperato fin sotto casa sua ad Arcore, presi in giro perché usati per fare da scorta a quattro puttanelle per le sue "cene eleganti"), dopo gli scandali con le minorenni Noemy e Ruby e con la escort barese Patrizia D'Addario, e con tutte le Olgettine fotografate con lei in Sardegna e trasportate sui voli di Stato con i soldi degli italiani?
8 - ci vuole dire che dovremmo sorbirci un'altra volta il contratto con gli italiani firmato da Vespa e la promessa dell'abolizione dell'ICI la settimana prima delle elezioni che poi ha ridotto sul lastrico i Comuni?
9 - lei é una persona che vive fuori dal tempo, o pensa davvero che gli italiani si bevono tutto quello che dice?
10 - in una parola, Cavaliere dei miei stivali, ma lei pensa che io sia un coglione???
espresso.repubblica.it/dettaglio/il-pdl-e-al-21-per-cento/2175704/24 - www.lettera43.it/politica/42003/cav-al-governo-con-pd-e-terzo-polo-possibile.htm
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